Si è conclusa ieri la due giorni di visite dell’arcivescovo di Rossano Cariati, mons. Maurizio Aloise, nei due ospedali Corigliano-Rossano, incontrando da vicino le comunità che ogni giorno vivono e operano nei reparti: malati, familiari, medici, infermieri, operatori sanitari, personale amministrativo e volontari. La visita si è svolta alla presenza dei cappellani ospedalieri e della Direttrice sanitaria, che hanno accolto il presule e lo hanno accompagnato nei diversi momenti. Mons. Aloise, informa la diocesi in un post sui social, ha presieduto la celebrazione eucaristica natalizia, esprimendo “vicinanza, consolazione e incoraggiamento a tutti coloro che, nella fragilità e nella cura quotidiana, testimoniano la dignità della persona umana”. Al termine delle celebrazioni, il presule si è intrattenuto nei reparti, fermandosi a dialogare con gli ammalati, portando una parola di conforto, e incontrando il personale sanitario, al quale ha rivolto parole di “sincero ringraziamento per la dedizione e il servizio svolto con professionalità e umanità”. Nel suo messaggio, mons. Aloise ha ricordato che “oggi il Signore ci dona la grazia di trovarci qui, in questo luogo di cura e di fragilità, per celebrare insieme l’Eucaristia natalizia” ed ha invitato tutti a riconoscere la luce del Natale proprio dove “la vita è più esposta” e dove ogni giorno donne e uomini “si chinano sulla sofferenza con professionalità e dedizione”. Richiamando il profeta Isaia ha quindi sottolineato che la consolazione di Dio “non è un sentimento vago, ma la presenza reale del Signore che cammina con noi anche nel deserto delle nostre fatiche”. Il presule si è rivolto ai malati, alle famiglie e a tutto il personale ospedaliero, riconoscendo nel loro servizio “la missione preziosa di ritrovare chi è ferito, non solo nel corpo, ma anche nello spirito”. “In questo ospedale – ha detto – voi siete spesso l’immagine concreta del Buon Pastore: mani che curano, ascoltano, incoraggiano; occhi che riconoscono la dignità di chi soffre; parole che donano pace. Grazie. Davvero grazie per ciò che fate e per come lo fate”. Da qui l’invito a tutti a prepararsi al Natale lasciandosi “ritrovare” dal Signore: “Magari qualcuno oggi si sente un po’ smarrito, affaticato. Ebbene, questa celebrazione è il luogo dove il Pastore ci raggiunge e ci dice: ‘Sono venuto per te. Non voglio che tu ti perda’”.