Cinema: A Natale “Primavera” su Vivaldi, regia di Michieletto. Cima (Indigo Film), “una storia di musica e speranza”

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“Accolto bene all’estero dalla prima a Toronto, ‘Primavera’ è stato comprato già in molti Paesi. Una sfida importante uscire a Natale, pensiamo che possa interessare al pubblico perché è una storia che trasmette speranza, la speranza che viene dalla musica”. Così Francesca Cima (Indigo Film), produttrice di “Primavera”, che segna l’esordio alla regia cinematografica di Damiano Michieletto; firma il copione Ludovica Rampoldi, dal romanzo “Stabat Mater” di Tiziano Scarpa, Premio Strega 2009. Con Michele Riondino e Tecla Insolia. Nei cinema con Warner Bros dal 25 dicembre.
La storia. Venezia ‘700. Cecilia è una ragazza orfana cresciuta nel Pio Ospedale della Pietà, come lei tante altre destinate alla musica e a finire spose di facoltosi donatori. Cecilia ha un talento nel violino che emerge con luminosità quando incontra don Antonio Vivaldi… “Cecilia – ha dichiarato la Rampoldi – è una ragazza abbandonata, rifiutata, ma l’arrivo di Vivaldi le permette di essere riconosciuta. Ho sempre visto questa storia come quella di due prigionieri: per Cecilia una prigione fisica, l’orfanatrofio, per Vivaldi una gabbia interiore, la malattia”. E ancora: “L’arte accende un cambiamento e spinge alla reazione. Cecilia rischia, perde tutto e trova qualcosa di più grande, la libertà”. Michieletto: “Cecilia sogna la fuga e questo si lega al titolo, ‘Primavera’, una stagione della vita, ma anche un atto di ribellione dalla propria condizione”. Gli fa eco la Insolia: “Cecilia ha il carattere della ribellione, un tratto che lo accomuna a Modesta de “L’arte della gioia”. Non mi fa paura la correlazione tra le due. C’è una differenza nell’espressione della loro ribellione”.

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