“Radici comuni, futuro condiviso: relazioni perdute, relazioni da ritrovare” è il tema del XXII Corso di aggiornamento regionale per insegnanti di religione formatori, promosso dal coordinamento regionale per l’IRC della Conferenza Episcopale Siciliana, in convenzione con la Facoltà Teologica di Sicilia e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. La tre giorni, in corso a Capo d’Orlando fino all’8 novembre, propone approfondimenti teologici, sociologici e didattici per rilanciare la corresponsabilità educativa e il dialogo interreligioso nel Mediterraneo.
“Costruire itinerari di pace e autentiche relazioni da ritrovare: questa è la sfida che interpella il nostro tempo”, ha affermato Barbara Condorelli, direttrice del coordinamento regionale IRC, invitando i docenti di religione a essere testimoni di un dialogo che unisca e non divida. Mons. Giuseppe Schillaci, vescovo delegato per l’IRC, ha incoraggiato i partecipanti a essere “operatori di pace” partendo da un linguaggio libero da aggressività e capace di cura.
Tra i relatori, don Vito Impellizzeri ha trattato il tema “Umanesimo e migrazioni nel Mediterraneo”, i docenti Anna Staropoli ha riflettuto sul “Vocabolario Mediterraneo” e Roberta Teresa Di Rosa sui legami sociali e spirituali nei percorsi di inclusione dei migranti. Conclude il corso una tavola rotonda con don Stefano Nastasi, l’imam Kheit Abdelhafid e il direttore dell’Ufficio Cei, Ernesto Diaco.