La Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, con un comunicato, chiede ai Lords, la camera alta del parlamento di Westminster, di intervenire per fermare il tentativo di legalizzare l’aborto oltre il termine massimo di 24 settimane di gravidanza previsto dalla legge britannica. In questo momento una clausola, la 191, della legislazione sull’ordine pubblico, che è stata approvata lo scorso giugno dai Comuni, la camera bassa del parlamento britannico, e viene discussa, in questi giorni, dai Lords, consentirebbe alle donne di interrompere una gravidanza oltre le 24 settimane di vita del feto, in qualunque momento. La clausola 191 è stata introdotta dalla deputata Tonia Antoniazzi per proteggere da indagini e interrogatori le donne che abortiscono tardi, dopo che alcune donne erano state indagate e imprigionate per aver interrotto la gravidanza oltre il termine di 24 settimane consentite dalla legge, durante la pandemia, a casa loro, usando pillole prescritte dal servizio sanitario britannico. “Chiedo ai Lords di sostenere due emendamenti alla legge, proposti dalla baronessa Monckton e dalla baronessa Stroud, che aboliscono la clausola 191 e rendono obbligatoria, per le donne che vogliono abortire, una consultazione medica”, scrive nel comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale inglese il vescovo John Sherrington, responsabile del settore vita. “Le donne che scelgono l’aborto sono spesso isolate e hanno bisogno di aiuto”, aggiunge il vescovo Sherrington nel comunicato, chiedendo ai fedeli di pregare perché questa legislazione venga fermata.