Editoria: card. Zuppi, “la Chiesa ha bisogno di persone che vivono il comandamento dell’amore tra loro e verso tutti”

“La Chiesa, per essere fedele al Vangelo, ha bisogno di cristiani, di persone che vivono il comandamento dell’amore tra loro e verso tutti. E lo trasmettono”. Lo scrive il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, nella prefazione al volume di p. Alfonso Bruno “L’inquietudine del Vangelo. Eredità teologico-pastorale di Papa Francesco a Leone XIV e al popolo di Dio in cammino” (edito da Pontificia Accademia Mariana Internazionale). Il volume del religioso dei Frati Francescani dell’Immacolata – aggiunge il porporato – è “frutto di quella doppia fedeltà alla propria comunità ma sempre unito al pensarsi insieme, universali perché invitati ad andare incontro alla messe che già biondeggia. Una messe – scrive il card. Zuppi – senza confini, perché il cuore del testo è il Vangelo che non può non essere inquieto, così diverso dalla tentazione di conservarsi e di cercare solo la personale tranquillità. Un Vangelo che non ci lascia come siamo, perché ci ama troppo per lasciarci fermi e perché la compassione per la folla stanca e sfinita è amore. E l’amore vero si trasforma, cerca, è sazio nel già ma desidera sempre il non ancora”. L’inquietudine nasce dal “porsi le domande di come raggiungere la messe dove siamo mandati, come fare se gli operai sono pochi, una minoranza ma creativa e capace di alleanze per iniziare a essere Fratelli Tutti”. Un volume che “ci invita a conservare il magistero di Papa Francesco custodendone il suo spirito come fermento di rinnovamento e profezia. Ciò che Francesco ha seminato – e che ora viene raccolto e reinterpretato da Papa Leone XIV – è un appello rivolto a tutti noi: non si tratta solo di ‘capire”, ma di lasciarsi inquietare, provocare, convertire”.

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