Il Parlamento europeo discute le novità in materia di allargamento, con la modifica dei meccanismi di voto nel processo di adesione di nuovi Stati nella famiglia europea. Così il relatore del dossier, l’eurodeputato Sandro Gozi, parlando in emiciclo: “Il costo dell’inazione sarebbe troppo alto e le riforme non sono più una scelta, ma una necessità”. L’obiettivo di una “riforma interna” è quello di “riformare l’Unione per unificare l’Europa”. La relazione presentata da Gozi propone infatti l’uso della maggioranza qualificata “solo per le fasi intermedie dell’allargamento”, con l’unanimità che rimarrebbe invariata per quanto riguarda invece le decisioni finali e la chiusura i negoziati. “Ora, più che mai, l’allargamento è un imperativo strategico”, commenta la commissaria Marta Kos. L’esecutivo Ue accoglie dunque il passaggio alla maggioranza qualificata anziché l’unanimità nelle fasi intermedie, così come anticipato dalla presidente Ursula von der Leyen in occasione del Discorso sullo stato dell’Unione. “L’unanimità, infatti, non ha più senso se l’Unione vuole svolgere il suo ruolo rapidamente, efficacemente e strategicamente, in particolare data l’attuale situazione geopolitica”.