Parte dalla Casa di Reclusione di Milano Opera il cammino verso la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che si terrà il prossimo sabato 15 novembre in tutta Italia. La Giornata, come è noto, rappresenta l’appuntamento cardine dell’anno ed è organizzata e coordinata da Fba con il contributo delle Organizzazioni Banco Alimentare territoriali. La Colletta mobilita ogni novembre circa 160.000 volontari presso 12.000 punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata, invitando i cittadini a donare parte della propria spesa. Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti distribuite poi a oltre 7.600 strutture caritative che aiutano 1.755.000 persone in difficoltà in tutta Italia. La presentazione della Giornata del 15 novembre si è svolta questa mattina dal carcere di Opera a ribadire che da oltre 15 anni, la Colletta Alimentare è presente anche negli istituti penitenziari. Grazie all’iniziativa di Associazioni quali Incontro e Presenza, nel 2024 hanno aderito circa 40 carceri in tutta Italia, dove le persone detenute hanno potuto contribuire acquistando e donando alimenti. Fondamentale anche la collaborazione delle istituzioni penitenziarie, come ricordato da Incoronata Corfiati, Primo dirigente di polizia penitenziaria Provveditorato Regionale Lombardia che ha voluto sottolineare come la Colletta Alimentare sia “un’occasione preziosa per far conoscere la realtà penitenziaria al mondo esterno e offrire un esempio positivo di vicinanza verso chi vive situazioni di fragilità”. Per Marco Piuri, presidente di Fba “La Colletta Alimentare è un’iniziativa di sensibilizzazione contro la povertà alimentare e un gesto educativo semplice e accessibile a tutti. In un momento in cui cresce la domanda di aiuto – con i recenti dati Istat che ci dicono che nel nostro Paese 5,7 milioni di persone (9,8%) di cui 1,28 sono minori e 2,2 milioni famiglie (8,4%) vivono in povertà assoluta – la Colletta Alimentare diventa ancora più preziosa, perché permette a ciascuno di sentirsi utile per gli altri. È un gesto semplice alla portata di tutti e la partecipazione delle persone detenute testimonia che è un gesto che può generare valore e speranza, anche nei luoghi dove la vita appare più difficile”. Messaggio condiviso anche dal Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli che ha sottolineato la valenza rieducativa dell’iniziativa. Anche mons. Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che “è un segno potente vedere nascere da un luogo complesso e doloroso, un’opera di bene così concreta: dimostra che anche un gesto semplice può riaccendere legami umani e sociali, di cui le nostre città hanno oggi profondo bisogno. Vorrei che da qui partisse un messaggio per tutti: sconfiggiamo la tristezza di un mondo chiuso in sé stesso”.