Dalle reti informali alle alleanze strutturate: il terzo settore come interlocutore dei servizi sociali. Questo il tema al centro del seminario in programma nel Palazzo Vescovile di Arezzo giovedì 23 ottobre (dalle 9 alle 13). L’iniziativa promossa da Caritas Toscana è la terza tappa di un percorso itinerante dedicato a costruire uno spazio pubblico di dialogo professionale tra Regione Toscana, il coordinamento delle Caritas della Toscana (TosCaritas), Caritas diocesane, Anci, Comuni, Asl, Prefetture e altri attori territoriali pubblici e privati. Senso di questo percorso, nato dalla collaborazione tra Regione Toscana e le Caritas della Toscana, è raccontare meglio ciò che accade e dotarsi di strumenti per affrontare insieme, integrando letture, competenze e capacità operative. La proposta di tre seminari pubblici, si legge in un comunicato, rappresenta un dispositivo di governo collaborativo, un’occasione per rileggere criticamente i dati del sistema Mirod (Messa In Rete degli Osservatori Diocesani in Toscana), rafforzare l’alleanza tra Centri di Ascolto e Servizi Sociali pubblici, mettere in discussione – con metodo e visione – come vengono scambiati dati, come vengono protetti e usati per decidere interventi di sostegno alle persone fragili. Il programma prevede alle ore 9 i saluti istituzionali di mons. Alessandro Conti, vicario generale della diocesi; a seguire un intervento di Alessandro Salvi, dirigente della Regione Toscana sull’esperienza della co-programmazione e co-progettazione in Toscana e la relazione di Andrea Salvini dell’Università di Pisa sull’importanza delle “reti” per il welfare territoriale. A chiudere un confronto tra i partecipanti sul “ruolo del terzo settore nella costruzione del welfare locale” e le conclusioni di don Emanuele Morelli, delegato regionale di Caritas Toscana.