Casa San Bernardino è realtà. Per Vicenza un nuovo luogo di accoglienza, da cui ripartire, grazie a un percorso di accompagnamento verso il recupero dell’autonomia abitativa. La nuova struttura di housing sociale, ricavata dal recupero edilizio dell’ex libreria Lief in Borgo Santa Lucia 38/40, è stata dichiarata dal vescovo Giuliano Brugnotto (la diocesi è proprietaria dell’immobile) “segno giubilare”, proprio per ribadirne l’importanza nel tessuto sociale della città e non solo. L’inaugurazione è avvenuta oggi in occasione della Giornata internazionale della lotta alla povertà. L’edificio, un tempo parte del patrimonio dei frati minori in seguito acquistato dalla diocesi, viene oggi riconsegnato alla città con un volto nuovo: non più un semplice spazio, ma una casa per chi non ha casa, un segno concreto di quel “Vangelo della carità” che vogliamo testimoniare con gesti credibili.
“Desidero in questo contesto ricordare che i frati minori proprio nei giorni scorsi hanno firmato l’atto di donazione dell’intero convento, comprensivo della chiesa Santa Lucia, alla diocesi che ha scelto di portare nei prossimi mesi tutte le attività caritative in capo alla Caritas vicentina in questa struttura. Un grazie sincero all’Ordine per questo atto di generosità – ha detto il vescovo Brugnotto -. Il Giubileo del 2025, che la Chiesa universale sta vivendo, porta come titolo ‘Pellegrini di speranza’. Ogni segno giubilare è chiamato a rendere visibile questa speranza, e Casa San Bernardino è il modo in cui la nostra Chiesa vicentina sceglie di farlo: una casa che accoglie chi è solo, chi ha perso il lavoro, chi ha dovuto lasciare la propria abitazione, chi cerca – ha concusso il presule – un punto da cui ripartire”.
Data in diritto d’uso alla Fondazione Caritas Vicenza e gestita in partenariato con l’Associazione Diakonia onlus (ente gestore dei servizi-segno di Caritas diocesana vicentina), Casa San Bernardino ospita quattro appartamenti, per un totale di 30 posti letto, messi a disposizione di persone che, per vari motivi, non hanno momentaneamente una casa. Si tratta di accoglienze temporanee (indicativamente 12 mesi), che prevedono la promozione delle persone accolte mediante percorsi di autonomia e inclusione sociale.