“L’accoglienza comincia dallo sguardo”: questo il titolo scelto dai gruppi Meic dell’Italia settentrionale per il convegno dedicato ai “rifugiati in un mondo senza pace”, tenuto l’11 ottobre a Lodi. Dopo i saluti istituzionali, ha aperto i lavori mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara e presidente della Fondazione Migrantes. Ha ricordato l’impegno della Chiesa cattolica a fianco dei migranti di ieri e di oggi, dalle migrazioni a cavallo tra ‘800 e ‘900 ai giorni nostri. C’è un filo rosso che collega l’azione dei vescovi Giovanni Battista Scalabrini e Geremia Bonomelli, come pure lo straordinario lavoro di madre Francesca Saverio Cabrini, originaria proprio del Lodigiano e prima santa statunitense, con la Exsul Familia di Pio XII e il magistero degli ultimi papi, tra i quali specialmente Papa Francesco ha lasciato un segno indelebile di prossimità con le persone costrette a lasciare la loro terra. Nell’enciclica Fratelli tutti, ha ricordato mons. Perego, Papa Francesco ha parlato di migrazione come una “benedizione”, espressione ripresa da Papa Leone XIV. Mons. Perego non ha però nascosto le “difficoltà di ricezione del messaggio dell’accoglienza”: secondo una rilevazione, i cattolici praticanti sono più favorevoli dei non praticanti all’idea di rimandare i migranti al loro Paese.