Leone XIV al Quirinale: Mattarella, auspicio per “interruzione definitiva delle ostilità e delle violenze nella Striscia”, “non assuefarci a tanta efferatezza”

“Viviamo tempi di grande difficoltà”, in cui “preoccupa il venir meno di meccanismi che costruiscono fiducia tra gli Stati”, con il progressivo accantonamento del multilateralismo. È l’analisi del presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, nel discorso rivolto al Papa nel Salone degli Specchi del Palazzo del Quirinale. “In questo scenario, la logica del più forte, la tentazione di fare ricorso alle armi per risolvere una disputa, sembrano talvolta prevalere”, il grido d’allarme del capo dello Stato: “Dignità e diritti di singoli, di gruppi, di popoli sono sovente calpestati. L’aggressione russa su larga scala in Ucraina, a distanza di quasi quattro anni, continua a mietere vittime civili innumerevoli, a seminare morte e distruzione, a gettare una inquietante ombra di insicurezza sull’intero continente europeo. In Medio Oriente, alla ferita atroce dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, ha fatto seguito una reazione che ha superato non soltanto criteri di proporzionalità, ma anche i confini di umanità”. “Oggi c’è una scintilla di speranza che va sostenuta con convinzione”, ha detto Mattarella usando l’espressione adoperata dal Papa: “La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a quanti sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione, così provata da brutale sofferenza”. “Ci auguriamo che il negoziato in atto sulle tappe successive si concluda positivamente e conduca, al più presto, a un’interruzione definitiva delle ostilità e delle violenze nella Striscia, a beneficio anche della generale stabilità del Medio Oriente e della condizione dei Luoghi Santi, per rilanciare la soluzione di uno Stato per ciascuno dei due popoli, la sola in grado di consentire la possibilità di un futuro in cui tutti – Israele e Palestina – trovino pace e sicurezza”, l’auspicio del capo dello Stato. “Ucraina e Medio Oriente sono soltanto due dei principali scenari di guerra, quelli a noi più vicini”, ha concluso Mattarella: “Il numero dei conflitti e delle crisi umanitarie in corso è purtroppo più alto, come Vostra Santità più volte ci ha ricordato. Anzi, di fronte a tanta efferatezza un rischio che non possiamo sottovalutare è che – accanto ai tanti che si sentono chiamati all’opera di costruire la pace – parte dell’opinione pubblica rimanga come assuefatta, che la sofferenza di milioni di esseri umani non scuota più le coscienze. Non aspiriamo soltanto a una interruzione nelle violenze: non possiamo sentircene appagati. Aspiriamo a una condizione che faccia riprendere ai popoli uno stabile percorso di pace e di collaborazione nella vita del mondo”.

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