“Mi piacerebbe che l’anno giubilare costituisse il tempo in cui riflettiamo e maturiamo insieme non la volontà di essere una ‘minoranza’ triste, ma il coraggio di diventare ‘minori’ felici, nel senso in cui la spiritualità francescana ci ha spiegato questa idea”. Lo ha auspicato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’introduzione al Consiglio permanente. “Diventare ‘minori’, cioè piccoli, è la via evangelica per guardare il mondo come i piccoli, per riconoscere e legittimare i piccoli, per far crescere i piccoli e compiere le ‘grandi cose’ degli umili”, ha spiegato il cardinale. “Penso al Giubileo come a un tempo in cui individuare i piccoli delle nostre diocesi e metterci al loro servizio, perché cresca in loro la speranza e si prepari così anche il Regno di Dio. Penso alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Penso alle vittime di abusi, la cui sofferenza portiamo nel cuore e ci impegna con rigore nel contrasto e nella prevenzione. Penso ai carcerati”. A tal proposito, Zuppi ha ringraziato il presidente Mattarella per il messaggio di fine d’anno, ribadendo l’importanza di “assicurare condizioni dignitose a quanti vengono privati della libertà” e di “offrire percorsi adeguati perché la detenzione sia un’occasione di rieducazione e redenzione”, attraverso “misure alternative che, oltre a prevenire la reiterazione di un reato, salvaguardano l’umanità e favoriscono il reinserimento nella società”.