Lavoro: Dellabianca (Cdo), “dare la possibilità ai lavoratori di partecipare all’impresa”

Secondo l’ultima edizione dello studio Decoding Global Talents di Boston Consulting Group (BCG), realizzato in collaborazione con The Network e The Stepstone Group, l’Italia è al dodicesimo posto mondiale per attrattività lavorativa. La ricerca ha individuato anche le motivazioni che spingono gli italiani a trasferirsi all’estero tra cui emergono le offerte di lavoro concrete (67%), i fattori economici (66%), il miglioramento della qualità di vita complessiva (62%) e la crescita personale (55%). I professionisti italiani che decidono effettivamente di trasferirsi all’estero ricercano un supporto concreto da parte della nuova azienda, come assistenza per l’alloggio (78%), visto e i permessi di lavoro (63%) e per la lingua (59%). “Come Compagnia Delle Opere ci auspichiamo che l’Italia possa raggiungere, se non superare, i Paesi anglosassoni a livello di attrazione del lavoro – dichiara Andrea Dellabianca, presidente nazionale Cdo -. Lavoriamo con le istituzioni portando il nostro contributo per costruire un sistema economico e di vita migliore, e attrarre nuovi talenti, trattenendo quelli che già abbiamo, è un aspetto decisivo per raggiungere questo traguardo. Per questo motivo la formazione è uno degli aspetti fondamentali della nostra attività. I giovani talenti, che rappresentano il nostro più importante capitale umano, hanno bisogno di essere formati durante il loro intero percorso lavorativo per sentirsi valorizzati e crescere in maniera continuativa creando valore sia per se stessi, la propria azienda, e il nostro Paese”.
La convinzione di Dellabianca è che “l’innovazione e le novità nel mercato del lavoro siano strettamente correlate all’attrattività”. “Bisogna essere capaci di cambiare e di aggiornarsi, proprio per questo come Compagnia delle Opere siamo molto attenti ai temi che riguardano la partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese. L’ambito dell’impresa richiede quotidianamente un rapporto stretto tra datore di lavoro e dipendente e proprio per questo riteniamo infatti che dare la possibilità ai lavoratori di partecipare al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa possa rappresentare non solo una svolta economica ma soprattutto sociale e culturale per il nostro Paese. Il cambiamento di un modo di pensare è l’introduzione di una corresponsabilità, per poter affrontare meglio le sfide del lavoro e per rendere il nostro mercato innovativo, competitivo e di conseguenza maggiormente attrattivo”.

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