Striscia di Gaza: Azione contro la fame, al via un lancio per programma di nutrizione

Dal 7 ottobre 2023, Azione contro la Fame ha raggiunto oltre 800.000 beneficiari a Gaza, circa il 40% della popolazione e i suoi partner locali continuano a lavorare per fornire alla popolazione cibo, acqua, servizi igienici e sanitari nonostante condizioni di sicurezza estremamente difficili. “Malnutrizione, disidratazione e fame colpiscono i più vulnerabili. Il rischio è tanto più alto quanto più giovane è il bambino. Le donne di Gaza hanno difficoltà ad allattare. Qualsiasi sforzo per garantire l’accesso all’acqua potabile dovrebbe anche includere sforzi per fornire ai bambini non allattati al seno latte artificiale pronto all’uso, insieme a sostanze nutritive”, dichiara Natalia Anguera, responsabile delle operazioni di Azione contro la Fame in Medio Oriente. “Dopo aver superato molte sfide, stiamo per lanciare un programma di nutrizione. Puntiamo a raggiungere ogni mese oltre 13.000 bambini e donne in allattamento nella Striscia, distribuendo nutrienti supplementari per evitare che diventino malnutriti”, aggiunge Anguera. “La catastrofe a Gaza non fa che peggiorare e dobbiamo fare tutto il possibile per evitare ulteriori morti, fame e distruzione. La carestia è evitabile se c’è una cessazione immediata delle ostilità e un cessate il fuoco immediato e permanente”, dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame in Italia. L’alto livello di rischio e l’escalation di violenza a Rafah mettono gravemente in pericolo le operazioni umanitarie. “Il numero di morti del personale umanitario – almeno 196 morti dal 7 ottobre – impedisce di garantire la sicurezza e l’accesso degli operatori umanitari per svolgere il loro lavoro. La salvaguardia degli operatori umanitari non è solo vitale per rispondere ai bisogni pressanti della popolazione, ma è anche un obbligo fondamentale ai sensi del Diritto Internazionale Umanitario”, conclude Garroni.

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