Diocesi: Milano, bilancio Fondo Lavoro. Mons. Delpini, “abbiamo bisogno di una politica che interpreti i bisogni di famiglia, casa, lavoro, cultura”

(Foto Annamaria Braccini)

(Milano) “Una storia senza clamore e senza percentuali, quella fatta di volti, di nomi e cognomi, costruita dal tessere rapporti personali, aprendo la porta a chi bussa e guardando in faccia chi vuole provare a ricominciare, dandogli una mano”. “Quella storia che bussa anche alle porte delle aziende per chiedere” di offrire “la possibilità di un lavoro, che serve all’azienda stessa, a una persona alla quale serve il lavoro”. A definire il senso di quella che ha chiamato “una storia minore, fatta di gesti minimi, ordinari, personali che tutti possono scrivere e che può raccogliere il contributo di tutti”, è stato l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, concludendo il convegno, “Ti formo e poi ti assumo. ‘Diamo Lavoro’: un fondo di successo”, dedicato appunto a questo importante strumento di sostegno all’occupazione, espressione dell’arcidiocesi e gestito da Caritas ambrosiana.
“Il fatto di essere impegnati a scrivere ogni giorno qualche pagina della storia minore – ha proseguito Delpini – non ci esonera dall’avere occhi per vedere le domande da porre al sistema. Che cosa si deve pensare di un sistema che produce troppi scarti? Di una società che spreca tante risorse e si rende inaccessibile a troppe persone, che produce ricchezze così spropositate e scandalose? Abbiamo tante domande. anche perché siamo tra i privilegiati che possono porle, mentre ci sono tante persone che non pongono domande perché non sanno che lingua parlare e chi le possa ascoltare”.
Da qui, l’auspicio venuto dal presule e una richiesta precisa. “Vorremmo convocare alleati per una storia nuova: abbiamo bisogno degli studiosi, di imprenditori lungimiranti, di un aiuto a interpretare la radice di fragilità che sembrano irrimediabili, come quelle della famiglia e delle persone, e dell’arroganza della logica del profitto”.
Un appello, infine, rivolto anche alla politica. “Abbiamo bisogno di un’azione politica che interpreti i bisogni di famiglia, di casa, di lavoro, di cultura e che offra normative e risorse incoraggianti per una società con tante fatiche e tante risorse”.
“Con voce sommessa vorremmo provocare un’alleanza per scrivere tante storie minori dentro una storia nuova. Abbiamo bisogno di pace. La visione del mondo che offrono, talvolta, i mezzi della comunicazione è così oscura, deprimente o falsificata che scoraggia dal dire che si può ricominciare, che Milano ha le risorse, la voglia, l’intelligenza, la cultura per far sì che sia desiderabile abitare in questo tempo e in questo luogo con la sua pluralità multietnica e le sue tante presenze. Noi continuiamo a cercare alleanze e ad essere grati a chi, in questi anni, ci ha sostenuto”, ha concluso l’arcivescovo.

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