Giubileo 2025: mons. Repole (Torino), “attraverso il digitale offriremo a tutto il mondo l’occasione di un pellegrinaggio alla Sindone”. Evento per i giovani

“Per la Chiesa torinese la Sindone è un grande segno della fede e della speranza: quell’immagine richiama direttamente la passione di Cristo e la sua risurrezione, che ci coinvolge tutti. Per l’intera comunità civile torinese e piemontese Sindone significa anche patrimonio religioso e culturale, e forte elemento di richiamo di pellegrinaggio e di turismo”. Lo ha ricordato questa mattina mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e Custode pontificio della Sindone, nel corso di una conferenza stampa per presentare le iniziative dell’arcidiocesi per il Giubileo del prossimo anno.
“In molti – ha osservato – si aspettano che, nell’ambito del Giubileo del 2025, ci sia anche un’ostensione pubblica della Sindone. Ma vorremmo realizzare, a maggio 2025, una proposta diversa. Sfruttando le opportunità del digitale, si offrirà a tutto il mondo l’occasione di un pellegrinaggio alla Sindone attraverso programmi dedicati e collegamenti speciali. E ci sarà, nel cuore di Torino, una ‘tenda della Sindone’ che, nei giorni della festa, offrirà ai torinesi e ai visitatori l’opportunità di conoscere il Telo, la sua storia e il suo significato”. “Anche i video e i podcast promossi dall’Associazione Officina cultura e territorio e realizzati da Officina della Comunicazione che oggi vengono presentati fanno parte di questa proposta; e voglio ringraziare autori e realizzatori per il servizio che rendono al cammino pastorale della nostra diocesi”, ha proseguito l’arcivescovo annunciando che “c’è una categoria di persone a cui guardiamo con grande attenzione: i giovani della nostra diocesi, che in questi ultimi mesi hanno partecipato al cammino di catechesi svolto in duomo e al Santo Volto. Con loro stiamo studiando un momento di incontro particolare, di cui daremo conto via via che si procede nella preparazione”.
Mons. Repole ha sottolineato poi che l’impegno della Chiesa torinese per la Sindone va oltre la scadenza giubilare. Si tratta prima di tutto di garantire la qualità della conservazione; e poi di studiare e preparare condizioni migliori di “approccio” alla Sindone in occasione dei grandi pellegrinaggi. “È un lavoro complesso – ha rilevato il presule – di cui cominciamo solo ora a gettare le basi. Essendo la Sindone un patrimonio di tutto il nostro territorio continueremo a cercare la collaborazione con le istituzioni della città e della Regione, come accade dal 1998 in poi”.

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