Lavori pubblica utilità: Croce rossa, 1.400 persone si messe alla prova nel 2023. Valastro, “portatori di speranza per sé e per gli altri”

Dal 2022 al 2023, i Comitati della Croce rossa italiana aderenti alla Convenzione nazionale con il ministero della Giustizia per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità nell’ambito della messa alla prova sono aumentati, passando da 237 a 323 (+81). Ad essere cresciuti sono anche le sedi di servizio, passate  da 296 a 389, e i posti disponibili, da 978 a 1.399. Una crescita costante dal 2018, anno di stipula della Convenzione, nel quale erano 354 i posti disponibili, 111 le sedi di servizio e 103 i Comitati Cri aderenti. Questi alcuni dati presenti nel documento di sintesi annuale relativo al monitoraggio delle attività proprie all’intesa tra Cri e ministero della Giustizia. Sono 1.002 le persone avviate in percorsi di lavoro di pubblica utilità nel corso del 2023, per la maggior parte di genere maschile (84%) e di nazionalità italiana (84%). Con riferimento alla condizione lavorativa, quasi la metà (47%) delle persone risulta essere un lavoratore dipendente, il 18% ha un lavoro autonomo, mentre solo il 10% risulta disoccupato. Per quanto riguarda la distribuzione per età, la percentuale più alta viene registrata nella fascia 26 -35 anni, pari al 27% del totale. In particolare, l’aspetto più significativo dell’intervento della Cri su tutto il territorio nazionale è che nel corso dello svolgimento del lavoro di pubblica utilità sono emerse buone prassi nel 78% dei casi. Il motivo principale è costituito dall’integrazione e dalla collaborazione con i volontari (62%); dato molto significativo è che il 19% dei Comitati rileva la volontà delle persone impiegate di voler diventare volontario della Cri (dato in aumento rispetto alle rilevazioni precedenti).
“Sono davvero felice che il 54% dei Comitati della Croce rossa svolgano oggi questa attività che rappresenta per noi tutti, per volontarie e volontari, una possibilità di aiutare, di essere vicini a chi vive un momento di difficoltà e sbandamento. Perché ‘mettersi alla prova’” con la Cri significa “essere portatori di speranza, per sé stessi ma anche per gli altri, in un percorso che, oltre a promuovere la giustizia e la legalità, l’accettazione e l’assunzione delle responsabilità, dà la possibilità a chi ha sbagliato non solo di comprendere gli errori commessi ma anche di attivarsi, a propria volta, per fare la differenza, al nostro fianco, dando supporto a persone in difficoltà”, commenta Rosario Valastro, presidente Croce rossa italiana.

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