Argentina: Odsa-Uca, dilagano spaccio e consumo di droga nelle periferie urbane

Spaccio e consumo di droga dilagano in Argentina. Lo attesta l’Osservatorio del debito sociale dell’Università Cattolica Argentina (Odsa-Uca), che ieri ha diffuso il rapporto “Vendita e traffico di droga nei quartieri (2021-2023)”. I dati raccolti rivelano una situazione generalizzata che colpisce soprattutto le popolazioni più vulnerabili, aggravata dalla mancanza di politiche pubbliche efficaci e dal fatto che il traffico di droga, nei quartieri periferici, le cosiddette, villas, è percepito come “normale”. Mediamente, tre famiglie su dieci identificano con precisione i luoghi e le circostanze dello spaccio nel proprio quartiere, ma tale indicatore sale al 62% nelle baraccopoli e al 70,5% nei quartieri di edilizia popolare. I risultati mostrano un aumento della percezione dello spaccio e del traffico di droga all’aumentare della vulnerabilità socio-economica. Nelle famiglie della classe media superiore questo rischio è del 15,4% nel 2023, mentre raggiunge la metà delle famiglie del livello socio-economico molto basso (47,4%). “Ciò non significa che il problema non esista negli strati più alti, ma che è meno diffuso e meno visibile”, si riflette nel report. Vengono presentati anche i dati disaggregati per i principali agglomerati urbani del Paese. Il problema è più diffuso nei quartieri a bassa sorveglianza della polizia nell’area metropolitana di Buenos Aires (43,6%) e nella cosiddetta “Gran Rosario” (41,4%).

Le cause del consumo di droga “sono multifattoriali, tra cui la ricerca di identità, espressione culturale o sollievo temporaneo da stress, ansia o depressione e causano gravi danni non solo al singolo consumatore, ma all’intera famiglia”.  L’Osservatorio chiede di intervenire sia sulla domanda che sull’offerta

 

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