Diocesi: San Marco Argentano-Scalea, lettera aperta di mons. Rega ai candidati delle elezioni amministrative e invito ad un incontro a Cetraro Marina, “per aprire un dialogo con voi”

Nelle prossime settimane anche diversi comuni della diocesi di San Marco Argentano-Scalea si recheranno alle urne per eleggere gli amministratori locali. Ai candidati si rivolge il vescovo mons. Stefano Rega con una lettera aperta e l’invito ad un incontro il prossimo 3 maggio a Cetraro Marina. Un incontro, promosso insieme all’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro “per aprire un dialogo con voi”: “desidero ascoltarvi, prima di questo delicatissimo momento per voi ma anche per tutta la nostra gente”. “Carissimi candidati – scrive mons. Rega – penso che la tentazione di questo momento possa essere questa: pensare di andare ad occupare un posto di potere. In questo senso lasciamo riecheggiare nel cuore le parole di Cristo nell’ultima cena: ‘Tra voi non sia così’”. Mons. Rega ringrazia i candidati per “la vostra disponibilità e per aver accolto la chiamata al servizio per la nostra gente. Grazie perché così ci ricordate che la politica è qualcosa di nobile, di pulito, di bello. Non qualcosa di sporco da cui prendere le distanze. Abbiamo tutti bisogno di riscoprire il valore dell’impegno per la Poleis. Da questo punto di vista mi sento di dire che il primo problema da affrontare è proprio questo: l’astensionismo. Sappiamo – aggiunge – tutti che a votare sono meno della metà degli aventi diritto. La campagna elettorale può essere un’incredibile opportunità, la prima che vi si presenterà, per tentare di costruire insieme qualcosa di utile per il bene di tutti. Dovremmo sentirci tutti corresponsabili, tutti interessati a studiare il territorio con competenza per proporre progetti adeguati alla nostra realtà territoriale, ma anche con l’idea di generare entusiasmo e partecipazione alla vita della città, recuperando anche un sano orgoglio di appartenenza”. Per il vescovo Rega le competizioni elettorali, specie nei piccoli paesi come quelli della diocesi calabrese sono “spesso diventate occasioni di lacerazione e di conflitti esasperati, fino a giungere a veri e propri attacchi personali. Penosamente, a volte, servendosi anche dell’anonimato e della calunnia. Mi sento vostro fratello in questo viaggio e voglio dirvi, con l’animo sincero e franco, che molto dipende anche da voi”. L’appello di mons. Rega a tutti è quello che “chi si candida a servire il paese e a rappresentarlo deve recuperare il coraggio e tenere alta la soglia della vigilanza, per diffondere la cultura della legalità e della giustizia”.

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