Papa Francesco: a Pontificio Comitato di Scienze storiche, “le ideologie uccidono, sviluppare la ‘diplomazia della cultura’” e “costruire insieme la civiltà dell’incontro”

(Foto Vatican Media/SIR)

Quello del Pontificio Comitato di Scienze storiche è “un impegno nella ricerca della verità storica su scala mondiale, in uno spirito di dialogo con differenti sensibilità storiografiche e con molteplici tradizioni di studi. È bene che collaboriate con altri, espandendo le vostre relazioni scientifiche e umane, ed evitando forme di chiusura mentale e istituzionale. Vi incoraggio a mantenere questo approccio arricchente, fatto di ascolto costante e attento, libero da ogni ideologia – le ideologie uccidono – e rispettoso della verità”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza i membri del Pontificio Comitato di Scienze storiche nel 70° anniversario dell’istituzione.
Ribadendo quanto disse dieci anni fa in occasione del 60° anniversario – “Nell’incontro e nella collaborazione con ricercatori di ogni cultura e religione, voi potete offrire un contributo specifico al dialogo tra la Chiesa e il mondo contemporaneo” – il Santo Padre ha esortato “a sviluppare quella che chiamerei ‘diplomazia della cultura’. È molto attuale, e oggi tanto più necessaria nel contesto del pericoloso conflitto globale a pezzi in atto, al quale non possiamo assistere inerti. Vi invito pertanto a proseguire nel lavoro di ricerca storica aprendo orizzonti di dialogo, dove portare la luce della speranza del Vangelo, quella speranza che non delude (cfr Rm 5,5)”.
“Mi piace pensare al rapporto tra la Chiesa e gli storici nei termini di prossimità”, ha proseguito Francesco, osservando che “c’è infatti una relazione vitale tra la Chiesa e la storia”. “Su tale aspetto – ha spiegato – san Paolo VI ha sviluppato un’intensa riflessione, ravvisando il punto di incontro privilegiato tra la Chiesa e gli storici nella comune ricerca della verità e nel comune servizio alla verità. Ricerca e servizio”. “La Chiesa – ha aggiunto il Papa – cammina nella storia, accanto alle donne e agli uomini di ogni tempo, e non appartiene a nessuna cultura particolare, ma desidera vivificare con la testimonianza mite e coraggiosa del Vangelo il cuore di ogni cultura, così da costruire insieme la civiltà dell’incontro”. “Invece – ha ammonito –, le tentazioni dell’autoreferenzialità individualistica e dell’affermazione ideologica del proprio punto di vista alimentano l’inciviltà dello scontro”. “La civiltà dell’incontro e l’inciviltà dello scontro”, ha ribadito Francesco: “È bello che voi, a settant’anni dalla nascita, testimoniate di saper resistere a tali tentazioni, vivendo con passione, attraverso gli studi, l’esperienza rigenerante del servizio all’unità, a quell’unità composita e armonica che lo Spirito Santo ci mostra a Pentecoste”. L’augurio conclusivo del Papa ai membri del Pontificio Comitato di Scienze storiche è “di conformare il vostro operato a queste parole: gli studi storici vi rendano maestri in umanità e servitori dell’umanità”.

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