Disabilità: Franchini (Don Orione), “se il progetto di vita non cambia nel tempo rischia di naufragare”

“Se il progetto di vita non cambia nel tempo, e chi ci mette mano non è sensibile all’evoluzione dei bisogni, in particolare nelle transizioni, rischia di naufragare”. A ricordalo, nel suo intervento, è Roberto Franchini, presidente dell’Ente nazionale Don Orione e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo intervento, durante la tavola rotonda dedicata all’età evolutiva, all’interno della prima giornata del Convegno “Noi, non loro”, promosso a Scampia dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei. “Il Convegno – ha proseguito – vuole mettere nel mirino dell’attenzione come le transizioni richiedano alle comunità e ai territori di non attaccarsi a slogan, ma, grazie a modelli intelligenti, di riuscire a leggere tempestivamente come i bisogni delle persone cambino e di conseguenza adattare, e a volte rompere, i propri schemi mentali, progettare veramente con la persona, sulla persona, per la persona, nel rispetto dei suoi veri bisogni, con particolare riferimento ai bisogni esistenziali, di appartenenza, di spiritualità e senso della vita”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori