Parlamento europeo: Transparency International Eu, “su attività secondarie dei deputati ancora carenze rispetto a conflitto d’interessi”

A qualche mese dall’insediamento del nuovo Parlamento europeo, Transparency International Eu pubblica una nuova analisi sulle dichiarazioni degli interessi privati degli eurodeputati e rivela l’entità dei guadagni provenienti da attività secondarie dei membri del Parlamento.
Dallo studio di Transparency International Eu risulta che “il 74% degli eurodeputati, ovvero tre su quattro, ha una qualche attività secondaria (a maggio era risultato il 70%) e quasi un terzo ha dichiarato almeno un’attività che genera reddito, per un totale complessivo di 6,3 milioni di euro all’anno”.
“Il Parlamento europeo, travolto nel 2022 dal più grande scandalo di corruzione mai visto prima, ha inasprito leggermente le sue regole etiche interne, lasciando immutato il problema più evidente: la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse”, denuncia Transparency International Eu.
Raphaël Kergueno, Senior Policy Officer per la Data-Driven Advocacy, dichiara: “La nuova analisi sulle attività secondarie degli eurodeputati evidenzia ancora una volta le carenze del Parlamento europeo sui conflitti di interesse. Con il nuovo mandato, gli eurodeputati hanno ancora la possibilità di mettere l’integrità del loro incarico al di sopra di qualsiasi attività secondaria e cogliere questa opportunità di riformare il sistema. Solo limitando le influenze indebite e i conflitti di interesse si potrà offrire ai cittadini europei la rappresentanza che meritano”.

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