Settimana preghiera unità cristiani: Lucca, il 21 gennaio celebrazione della Parola in cattedrale con i rappresentanti nazionali delle Chiese in Italia

In questo tempo difficile e drammatico della storia, nel complesso contesto geopolitico attuale, i cristiani di tutte le confessioni si riuniscono per ascoltare la Parola di Dio, obbedienti al Maestro e Signore: “Che siano una cosa sola (…) perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). Così l’arcidiocesi di Lucca presenta la celebrazione ecumenica della Parola che si terrà nella cattedrale di San Martino il 21 gennaio, nel cuore della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani (18-25 gennaio). Nel dicembre scorso – si legge in una nota – sono stati ricordati i 50 anni (1973-2023) dell’ingresso a Lucca dell’arcivescovo Giuliano Agresti, antesignano dell’ecumenismo in Italia e promotore di dialogo nella comunità cittadina, assieme al professore e pastore Domenico Maselli. In tale occasione l’attuale arcivescovo Paolo Giulietti ha voluto invitare i rappresentanti nazionali delle Chiese cristiane che sono in Italia alla celebrazione ecumenica della Parola. L’invito è stato appoggiato e condiviso da mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e presidente della Commissione episcopale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei.
La celebrazione, aperta ai fedeli di ogni confessione cristiana e a tutta la cittadinanza, si svolgerà domenica 21 gennaio, alle 17.30. Hanno già assicurato la loro presenza mons. Siluan, vescovo della diocesi ortodossa romena d’Italia, archim. Dionysios Papavassileiou, vicario per l’Emilia Romagna della Sacra arcidiocesi ortodossa in Italia, can. Vickie Sims, delegata di mons. David Hamid, vescovo della Church of England in Europa, padre Yaroslav Strilets, rappresentante della Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca in Italia, padre Dušan Đukanović, delegato di mons. Andrej Cilerdzič, vescovo della Chiesa serbo ortodossa, pastore Francesco Bosio, della Chiesa evangelica della Riconciliazione. Altri rappresentanti nazionali che non potranno essere presenti hanno comunque assicurato le loro preghiere, per accompagnare questa celebrazione per l’unità.

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