Diocesi: mons. Rumeo (Noto), “Giorgio La Pira e il sogno della pace”

“Cercare la pace e custodirla non è una scelta opzionale per il credente, bensì la vocazione fondamentale. Perché scegliere la pace è scegliere Cristo, cercare la pace è annunciare Cristo”. È quanto si legge nel messaggio del vescovo di Noto, mons. Salvatore Rumeo, in occasione del 120° anniversario di Giorgio La Pira, il “sindaco santo” di Firenze, padre costituente, cattolico fervente, figlio della diocesi di Noto (originario di Pozzallo). Giorgio La Pira – sottolinea il vescovo, dal titolo “Il sogno della pace” – fu l’uomo povero, “prima di tutto una povertà interiore che lo spogliò del suo io» che lo rese umile e fu una povertà esteriore che lo faceva spogliare anche dei suoi abiti dinanzi a chi era più povero”. Da questa vita di preghiera e di contemplazione, prese forma il suo impegno sociale a favore dei poveri e degli ultimi, “con tutti gli uomini, di ogni classe, di ogni categoria sociale, e di ogni credo politico e religioso”. Mons. Rumeo ricorda poi il periodo della sindacatura di La Pira a Firenze: “Un sindaco dal cuore aperto e dalle mani giunte, che si spinse a sanare i mali di una città che rinasceva dalle macerie della guerra”. Nello stesso periodo La Pira organizzò i “Convegni della Pace”, aperti a personalità politiche e politiche di ogni nazione e sorretto dalla forza della fede, fu promotore instancabile di dialogo, “andò in Russia – scrive Rumeo – da Kruscev e in Vietnam, da Ho Chi Minh per domandare la pace. Sempre fiducioso nella preghiera volle che s’incontrassero i popoli monoteisti del Mediterraneo: cristiani, ebrei, musulmani”. Mons. Rumeo conclude il suo messaggio esortando a fare affidamento sulla forza della speranza: “Si tratta di raccogliere, coltivare e far affiorare nel santuario della coscienza e nelle storie di vita delle persone, le tessere di un mosaico originario, che può essere ricercato e ritrovato anche dentro alla molteplicità dei singoli frammenti, anche nel vuoto di fragili domande, di risposte non trovate o non date: un progetto capace di donare speranza e pienezza ad ogni singola vita”. Il vescovo ricorda inoltre l’impegno della città di Pozzallo, luogo natale di Giorgio La Pira, nell’accoglienza di tanti migranti, e invita tutti alla “tre giorni” di Celebrazioni Lapiriane (11-13 gennaio 2024) che si svolgerà nella città marinara all’inizio del nuovo anno.

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