Servizio civile: Milani (Cnesc), “abbiamo bisogno di investire risorse per continuare a costruire un’alternativa, per promuovere un cambiamento”

“In un momento storico caratterizzato dalla violenza, da un preoccupante aumento della povertà materiale e educativa, dalle disuguaglianze, da conflitti internazionali. Abbiamo bisogno di investire risorse per continuare a costruire un’alternativa, per promuovere un cambiamento, per sostenere le nostre comunità. Per questo è urgente investire nel Servizio civile. Perché è un’opportunità formativa unica per i giovani e un antidoto alla violenza, uno strumento di coesione e inclusione, di promozione della pace positiva”. Lo ha affermato Laura Milani, presidente della Conferenza nazionale Enti Servizio civile, in occasione dell’Assemblea dei soci Cnesc che si è tenuta il 15 dicembre, giorno in cui si celebrava il 51° anniversario del riconoscimento dell’Obiezione di coscienza al servizio militare e l’istituzione del Servizio civile. L’Assemblea ha riconfermato Laura Milani presidente, Rossano Salvatore vicepresidente e Mauro Perotti tesoriere; Corrado Franci, Massimiliano Patrizi e Roberto Alberti per il Collegio dei sindaci; nel Consiglio di presidenza ai riconfermati Sergio Giusti, Diego Cipriani, Primo Di Blasio, Sabrina Mancini, Bernardina Tavella, Claudia Barsanti, Paolo Bandiera si aggiungono Rosario Lerro (presidente Asc Aps) e Renato Cursi (Salesiani per il sociale).
Mentre a Pisa il Capo dipartimento annuncia l’imminente uscita del bando volontari per almeno 50.000 posizioni, gli enti aderenti alla Cnesc hanno condiviso le preoccupazioni per il presente del Servizio civile che ha visto aumentare di poco le 45.000 posizioni previste dal documento di programmazione finanziaria lasciando comunque fuori circa 30.000 opportunità per i giovani. Ancora maggiore è la preoccupazione per il 2024, perché la Legge di bilancio ha stanziato 143 milioni, appena sufficienti per avviare poco più di 20.000 volontari. “Non ci resta che sperare che nel 2024 si recuperi qualche altra risorsa”, ha sottolineato Milani, osservando che “anche se fosse, non scioglierebbe comunque il vero nodo politico della questione e cioè: come dare stabilità al sistema e, quindi, come riuscire a parlare realmente di futuro e di uscita dalla precarietà?”. “Se tutti crediamo nel Servizio Civile – e ci sono stati segnali positivi in tal senso da parte del Governo, come dimostra la riserva di posti nei Concorsi pubblici –, allora lo si deve stabilizzare ora continuando a garantire risorse adeguate. Noi siamo pronti fin da subito a mobilitarci con chiunque vorrà unirsi a questa doverosa richiesta di attenzione”, ha concluso la presidente.

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