Mese missionario: diocesi Treviso, al via il 17 ottobre con volti e voci dei missionari provenienti dall’Ecuador

“La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte”: le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a fine 2024, unite al Giubileo dedicato alla speranza, hanno ispirato la Chiesa di Treviso a cercare segni di speranza attorno a sé, allargando lo sguardo al mondo. Il Mese missionario 2025, presentato oggi da don Gianfranco Pegoraro, direttore del Centro missionario diocesano, ha come tema “Messaggeri e costruttori di speranza”. In un tempo segnato da “economia di guerra” e da “interessi di grandi colossi finanziari”, potrà mai esserci “un’economia con un’anima, una economia e una finanza etica, una economia che non uccida, ma che possa essere generatrice di vita e di opportunità per tutti?”, si chiede il sacerdote. La risposta è sì, ed è già visibile in esperienze locali e internazionali, come quelle nate dalla missione diocesana in Ecuador: il Fondo Fepp (55 anni) e la Fondazione Maquita (40 anni). “Esperienze che vorremmo ascoltare con i loro testimoni diretti”, ha concluso don Pegoraro.
“Questo mese missionario è l’incontro tra la vita di due diocesi, di due mondi e di due Chiese”, ha osservato il vescovo Michele Tomasi. “Non c’è annuncio del Vangelo e solidarietà umana che si dividono, non c’è mai l’uno senza l’altro. Per noi questo significa vivere pienamente le esigenze della nostra fede e arrivare alle radici del nostro essere Chiesa”. “Se noi siamo, forse, tra i ricchi di questo mondo – ha concluso -, abbiamo tante povertà che devono essere toccate e guarite, soprattutto quelle dell’indifferenza e dell’odio reciproco”.
Il programma si apre il 17 ottobre, alle 18, in sala Sanson a Vedelago, con un incontro sul tema “Economia e partecipazione democratica nel mondo” con ospiti dall’Ecuador. Alle 20.30, seguirà l’intervento musicale della cantautrice Erica Boschiero (ingresso libero).

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