Salvaguardia del Creato: incontro Ccee a Castel Gandolfo. Mons. Dzyurakh, “impariamo a stare davanti al creato con lo stupore dei bambini”

Incontro Ccee sulla Laudato Si' a Castel Gandolfo (Foto Biagioni/Sir)

“Prima ancora di chiederci ‘che cosa dobbiamo fare?’, impariamo a stare davanti al creato con lo stupore dei bambini, uno stupore che si trasforma, gradualmente, in adorazione del Creatore per le sue opere meravigliose”. Con questa “provocazione”, mons. Bohdan Dzyurakh, presidente della Sezione per la Salvaguardia del Creato della Commissione per la Pastorale Sociale del Ccee, ha aperto questo pomeriggio a Castel Gandolfo l’incontro sul tema “Laudato si’: conversione e impegno”, che sta riunendo dal 19 al 21 settembre vescovi e direttori nazionali responsabili della cura del creato presso le Conferenze episcopali d’Europa. L’incontro è organizzato durante il Tempo del Creato (1° settembre – 4 ottobre), e nell’anno in cui si celebra il decimo anniversario dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Oltre ai delegati, sono presenti rappresentanti delle principali organizzazioni impegnate nella cura del creato e nella missione sociale della Chiesa, tra cui Porticus, ELSiA (European Laudato Si’ Alliance), JRS (Jesuit Refugee Service), il Movimento Laudato Si’, Caritas Europa e l’ECEN (European Christian Environmental Network). Nell’aprire la prima sessione di lavoro – dopo che in mattinata i partecipanti hanno visitato il Borgo Laudato Si’ – il vescovo greco-cattolico ucraino Dzyurakh ha detto: “Il primo augurio è che ci lasciamo guidare da uno sguardo teologico e spirituale sull’ambiente e sulla nostra responsabilità cristiana. È proprio da un atteggiamento contemplativo verso il creato che può nascere, nell’animo umano, l’ammirazione per la sua bellezza e, al tempo stesso, la consapevolezza dell’uso egoistico e predatorio che spesso l’uomo fa delle creature di Dio, arrivando ad abusarne”. Cogliere la bellezza del creato, il suo valore e la sua importanza per la vita dell’umanità permette di far maturare – ha argomentato il vescovo – “la nostra responsabilità e il nostro agire a favore del creato, dono prezioso di Dio per noi e per le generazioni future”. Il vescovo ha quindi incoraggiato le Chiese e le organizzazioni presenti a promuovere tra loro “stretta collaborazione” perché “la nostra casa comune richiede un impegno condiviso e una responsabilità collettiva”. Ed ha infine esortato a proseguire nell’impegno all’educazione ambientale coinvolgendo “i molteplici settori della vita umana, sociale ed ecclesiale: dalla famiglia alle scuole e università, ai mezzi di comunicazione, fino ai seminari e agli istituti di formazione religiosa e permanente nelle nostre comunità ecclesiali”.

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