Nel 2024 sono stati 91 i suicidi commessi da persone in carcere; tra gennaio e maggio 2025 sono almeno 33. Lo rivela l’associazione Antigone nel XXI Rapporto sulle condizioni di detenzione, intitolato “Senza respiro” e presentato oggi a Roma. Il numero 91 dei suicidi del 2024, spiegano gli estensori del report, è superiore agli 83 registrati dal Dap perché comprende anche i decessi per suicidio avvenuti in ospedale dopo il gesto compiuto in carcere. Sono almeno 62 i casi di suicidi avvenuti nei primi 6 mesi di detenzione, di cui almeno 14 nel primo mese e almeno 11 nella prima settimana. “L’ingresso in istituto – osservano i curatori del report – è tipicamente uno dei momenti più complessi della fase detentiva, dove invece di ricevere particolare sostegno la persone è nella maggior parte dei casi abbandonata, spesso in sezioni d’accoglienza chiuse e fatiscenti”. Il 2024 passa alla storia anche come l’anno con più decessi in carcere in generale (246). Crescono anche autolesionismo e tentati suicidi: nel 2024, rispettivamente del 4,1% e del 9,3%.
Tra gli istituti in cui si sono verificati più tentati suicidi Milano San Vittore, Napoli Secondigliano, Firenze Sollicciano e Roma Regina Coeli. Secondo l’Istituto superiore di sanità, nel 2021 il tasso di suicidi in Italia era pari a 0,59 casi ogni 10mila abitanti. Mettendo in relazione i due dati, evidenzia Antigone, “in carcere ci si toglie la vita ben 25 volte in più rispetto alla società esterna”. Sulla scorta dell’ultimo dato del Consiglio d’Europa, nel 2022 il tasso di suicidi nelle carceri italiane era più del doppio della media europea: 15 casi ogni 10mila detenuti a fronte di una media di 7,2 casi. Secondo i dati del Garante, nel 2024 rispetto al 2023 gli scioperi della fame e/o sete hanno registrato un aumento in termini assoluti del 35%; il rifiuto del vitto/delle terapie del 21%; l’astensione dalle attività del 7%.