“Ci lascia un’eredità di gesti e parole, che ci aiuterà sempre nel servizio delle nostre Chiese particolari”. Con queste parole mons. Marcelo Colombo, presidente della Conferenza episcopale argentina (Cea), ha ricordato Papa Francesco nell’omelia pronunciata ieri a Pilar, in apertura della 126ª Assemblea plenaria dei vescovi. L’arcivescovo di Mendoza ha voluto rendere omaggio al Pontefice argentino, scomparso nei giorni scorsi, sottolineando “la fecondità della sua consegna pastorale” e la capacità di “testimoniare la prossimità di Dio a tutti coloro che lo cercavano, con motivazioni e bisogni diversi”. Ha citato le visite alle periferie, i gesti ecumenici, l’impegno per i poveri e per la cura del creato come espressione della sua “libertà evangelica”. Colombo ha invitato a pregare per il Conclave: “Lontano dall’essere una fiera di vanità umane, è l’occasione per rinnovare la nostra piena fiducia nel Signore che guida la storia”. In chiusura, ha richiamato le parole del Papa per il prossimo Giubileo: “Recuperare la fiducia necessaria affinché la testimonianza credente sia nel mondo lievito di speranza genuina”.