Cammino sinodale: mons. Castellucci, “la nostra Chiesa è viva”, “né facili entusiasmi, né facili scoraggiamenti”

“La nostra Chiesa è viva: certo in forme diverse rispetto al passato anche recente, ma è comunque viva, non sta vegetando, non si trova in uno stadio terminale; semplicemente sta cercando di ascoltare la voce dello Spirito, che reclama modalità di presenza e azione rinnovate”. Lo ha detto mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e presidente del Comitato nazionale, tracciando un bilancio dei i frutti del Cammino sinodale già maturati e presentando le Proposizioni che verranno votate nella seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, per poi fare da base al documento finale che uscirà dalla prossima assemblea della Cei di maggio. “Nessuno nega difficoltà, ritardi, arroccamenti, delusioni, peccati e abusi”, ha precisato presentando le Proposizioni che saranno votate durante la seconda Assemblea Sinodale, in corso in Vaticano fino al 3 aprile, e poi daranno corpo al documento finale che sarà presentato durante l’Assemblea della Cei di maggio: “Né facili entusiasmi che preconizzino una nuova primavera della Chiesa, né facili scoraggiamenti che annuncino un declino inevitabile”, la sintesi di Castellucci, secondo il quale “chi ha preso parte, in qualsiasi modo, al Cammino sinodale, adotta piuttosto un sano realismo, a partire da un dato di fede: lo Spirito del Signore Risorto non si è ritirato a vita privata, ma continua a soffiare nella vita normale delle nostre comunità. Questa quotidiana trama di bene, che sfugge alle statistiche, è anche la ricchezza più grande – e spesso nascosta – rilevata nei quattro anni sinodali”.

 

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