“Prego affinché questo significativo anniversario sia un’occasione di grande gioia e di rinnovata fedeltà alla concezione del discepolato missionario, fondato sull’imitazione dell’amore preferenziale di Cristo per i poveri”. È quanto si legge in un messaggio del Papa al Superiore Generale della Congregazione della Missione, padre Tomaž Mavrič, in occasione del quarto centenario di vita della Congregazione fondata da san Vincenzo de’ Paoli il 17 aprile 1625. “Spero che le celebrazioni del quarto centenario – scrive ancora Francesco – mettano in evidenza l’importanza della concezione di san Vincenzo del servizio a Cristo nei poveri per il rinnovamento della Chiesa del nostro tempo, nella sequela missionaria e nell’aiuto ai bisognosi e agli abbandonati nelle molte periferie del nostro mondo e ai margini di una cultura superficiale e ‘usa e getta’. Sono convinto che l’esempio di san Vincenzo possa ispirare in modo particolare i giovani, che con il loro entusiasmo, la loro generosità e la loro preoccupazione per la costruzione di un mondo migliore, sono chiamati a essere testimoni audaci e coraggiosi del Vangelo tra i loro coetanei e ovunque si trovino”. La Famiglia Vincenziana continua oggi ad avviare opere di carità, ad intraprendere nuove missioni e ad aiutare nella direzione spirituale, nella formazione del clero e del laicato come la Società di San Vincenzo de’ Paoli, fondata nel 1833 dal beato Ozanam, “una straordinaria forza di bene al servizio dei poveri, con centinaia di migliaia di membri in tutto il mondo”. Il Papa ricorda due ulteriori fondazioni vincenziane: nel 1617 le “Confraternite della Carità” oggi note come Associazione internazionale di carità o Volontariato vincenziano e, nel 1633 insieme a santa Luisa de Marillac, le “Figlie della Carità” che il Santo Padre definisce “una forma rivoluzionaria di comunità femminile” per quei tempi in cui le religiose vivevano nei monasteri mentre invece san Vincenzo volle indicare alle sue suore di uscire a curare i poveri e i malati per le strade di Parigi. Ancora oggi – si ricorda in una nota – i figli spirituali di san Vincenzo manifestano una simile creatività con l’Alleanza della Famiglia Vincenziana con le persone senza fissa dimora, iniziativa internazionale nata sull’esempio di san Vincenzo che a Parigi nel 1643 costruì tredici case per i poveri, che ha l’obiettivo di fornire alloggi accessibili economicamente a persone senzatetto.