Leone XIV: “nella nostra società l’isolamento è drammatico”

“Assistere, accogliere e promuovere” sono tre aspetti “complementari e fondamentali della carità”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, nella Sala Clementina, il Gruppo dell’Opera San Francesco per i Poveri di Milano. “Assistere vuol dire rendersi presenti ai bisogni del prossimo”, ha spiegato: “è impressionante la quantità e la varietà di servizi che, nel corso degli anni, siete riusciti a organizzare e offrire a chi si rivolge a voi: dalle mense al guardaroba, dalle docce agli ambulatori, dai servizi di sostegno psicologico alle consulenze per il lavoro, per fare alcuni esempi, arrivando a sostenere in svariati modi più di trentamila persone all’anno”. “A questo si affianca l’accogliere, cioè il fare spazio all’altro nel proprio cuore, nella propria vita, donando tempo, ascolto, sostegno, preghiera”, ha proseguito il Papa: “È l’atteggiamento del guardare negli occhi, dello stringere la mano, del chinarsi, tanto caro a Papa Francesco, che ci spinge a coltivare, nei nostri ambienti, un clima di famiglia, e che ci aiuta a superare la solitudine dell’io attraverso la comunione luminosa del noi”. “Quanto c’è bisogno di diffondere questa sensibilità nella nostra società, dove a volte invece l’isolamento è drammatico!”, ha esclamato il Papa, soffermandosi sulla “storia di carità” dell’Opera, nata 70 anni fa “dal cuore grande di un umile frate portinaio, il venerabile fra Cecilio Maria Cortinovis, sensibile ai bisogni dei poveri che bussavano alla porta del convento cappuccino di viale Piave, a Milano” e proseguita nel solco della tradizione francescana, dando vita a “una grande comunità promotrice di pace e di giustizia” e a una storia “fatta non di benefattori e beneficati, ma di fratelli e sorelle che si riconoscono, gli uni per gli altri, dono di Dio, sua presenza, aiuto reciproco in un cammino di santità”.

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