“Noi rappresentiamo le Chiese cattoliche del Mediterraneo. Non è ignorando la nostra fede che avverrà l’incontro con l’altro”: lo afferma mons. Cesar Essayan, vescovo latino di Beirut. Questo è uno dei due punti chiave del discorso tenuto dal vescovo durante l’assemblea del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, a distanza di due anni dalla sua nascita. “C’è qualcosa che tutti, cristiani – cattolici, ortodossi, protestanti -, musulmani, ebrei, stiamo vivendo nel Mediterraneo ed è il dialogo della vita”, prosegue mons. Essayan, “è importante capire come parlare gli uni agli altri e creare amicizie”. In questa visione sono infatti le amicizie il secondo punto chiave, poiché permettono la creazione di percorsi di dialogo e riflessione, “un’amicizia che può essere una via per la pace e per il bene di tutti”. Dopo aver ripercorso i passi che hanno portato nel 2022 alla creazione del Consiglio, inclusa la firma della Carta di Firenze nel medesimo anno e il pensiero di La Pira che ha ispirato la collaborazione tra vescovi e sindaci delle principali città del Mediterraneo, il vescovo latino si è rivolto direttamente ai giovani membri, invitandoli a riflessioni profonde: “Quando pensate al Mediterraneo a che cosa pensate? È solo il luogo in cui vivete o è qualcosa di più grande? Riguardo a Gaza cosa sento? Sono preoccupato?”. I ragazzi sono stati poi stati chiamati a confrontarsi e rispondere a una serie di domande sulla natura del Consiglio e sulla sua capacità di dare risposte alle principali crisi che interessano l’area.