“Tenere conto del benessere della persona umana non solo materialmente, ma anche intellettualmente e spiritualmente, salvaguardare l’inviolabile dignità di ogni persona umana e rispettare la ricchezza culturale e spirituale e la diversità dei popoli del mondo”. Sono queste, per il Papa, le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale, i cui benefici e rischi “devono essere valutati proprio in base a questo criterio etico superiore”. “Purtroppo, come ha sottolineato Papa Francesco – il grido d’allarme contenuto nel messaggio in inglese, inviato ai partecipanti alla Seconda Conferenza annuale su Intelligenza artificiale, Etica e Governance d’impresa, “le nostre società odierne stanno vivendo una certa perdita, o quantomeno un’eclissi, del senso di ciò che è umano, e questo a sua volta ci sfida tutti a riflettere più profondamente sulla vera natura e sull’unicità della nostra dignità umana condivisa”. L’IA, in particolare l’IA generativa, osserva Leone XIV, “ha aperto nuovi orizzonti a molti livelli diversi, tra cui il miglioramento della ricerca in ambito sanitario e delle scoperte scientifiche, ma solleva anche interrogativi inquietanti sulle sue possibili ripercussioni sull’apertura dell’umanità alla verità e alla bellezza, sulla nostra capacità distintiva di comprendere ed elaborare la realtà. Riconoscere e rispettare le caratteristiche uniche della persona umana è essenziale per la discussione di qualsiasi quadro etico adeguato per la governance dell’intelligenza artificiale”.