Giornata mondiale rifugiato: mons. Perego (Cei), “rifugiati sono un segno dei tempi”

“Un numero di rifugiati e profughi che da 13 anni a oggi non ha mai smesso di crescere”. Lo scrive mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione Cei per le Migrazioni  in un articolo in uscita oggi pomeriggio su L’Osservatore Romano in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato promossa dall’Onu. A fine 2024, secondo il Rapporto Global Trends dell’Unhcr, le persone in fuga – richiedenti asilo, rifugiati, profughi – hanno superato il numero di 123 milioni, quasi 6 milioni in più rispetto alla fine dell’anno precedente. Tra loro il numero dei minori è il 40%, quasi 50 milioni, più che raddoppiato in 10 anni. Per mons. Perego la Giornata mondiale del rifugiato, a “partire dai dati sulle persone in fuga, diventa un’occasione per creare una consapevolezza e una responsabilità maggiore nei confronti della tutela del diritto alla protezione internazionale, ricordando il monito di papa Francesco nella Bolla del Giubileo che stiamo vivendo: ‘La comunità cristiana sia sempre pronta a difendere il diritto dei più deboli. Spalanchi con generosità le porte dell’accoglienza, perché a nessuno venga mai a mancare la speranza di una vita migliore’ (Spes non confundit n.13). Solo così un segno dei tempi potrà diventare un segno di speranza”.

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