Italiani all’estero: Mattarella, “partenza e ritorno rappresentano una sfida permanente per l’Italia perché sappia essere attrattiva”

(Foto Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La partecipazione al voto da parte dei nostri connazionali all’estero – espressione di ‘cittadinanza attiva’ – concorre all’energia che fa vivere la nostra società democratica e, al medesimo modo, vi contribuisce la scelta dei componenti di organismi quali i Comitati degli Italiani all’estero e dello stesso Cgie, che rafforzano la concezione di una democrazia libera, aperta a tutti i cittadini, ovunque essi abbiano scelto di vivere”. Lo ha sottolineato in serata il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il Consiglio generale degli Italiani all’estero, in occasione della 47ª Assemblea plenaria.
“La storia della migrazione italiana è parte essenziale della nostra identità nazionale”, ha osservato il Capo dello Stato, evidenziando che “dalle grandi migrazioni successive all’Unità d’Italia, alle numerose partenze nel secondo dopoguerra, generazioni di italiani hanno trovato destini migliori al di fuori del nostro Paese, sostenendone, in modo determinante, la ripresa e lo sviluppo, anche con le consistenti rimesse finanziarie del secolo scorso”. “Il loro apporto, da una prospettiva più ampia, si è anche tradotto nel dar vita a legami preziosi fra l’Italia e i Paesi di accoglienza, legami alimentati dal rispetto e dall’ammirazione per quanto essi hanno saputo realizzare. Inoltre, il loro apporto concorre a diffondere le molteplici espressioni della cultura del nostro Paese”, il tributo di Mattarella, rilevando che “un ruolo fondamentale è stato svolto dalle donne”. “Oggi, nel contesto multilaterale globale, sempre più spazio ha acquisito la cosiddetta ‘nuova mobilità’, composta da energie in movimento di ogni appartenenza sociale e di categoria professionale di ogni genere, fra cui naturalmente molti giovani”, ha proseguito il presidente, ricordando che “tra di essi si contano circa mezzo milione di laureati che negli ultimi 15 anni sono partiti da ogni parte d’Italia verso mete quali Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Stati Uniti, per investire sul loro futuro, recando con sé talento, passione e tanta determinazione, contribuendo – una volta di più – allo sviluppo dei Paesi che li ospitano”. “È frutto di quella dimensione globale, di quella spinta all’unità, che deriva dalla consapevolezza del destino comune dell’umanità”, ha precisato. “Per le più giovani generazioni – soprattutto quando non è una scelta resa necessaria da mancanza di prospettive adeguate nel nostro Paese – l’esperienza all’estero rappresenta sovente parte di un percorso di arricchimento, che può preludere al rientro, con una dinamica diversa dal passato, in cui partenza e ritorno disegnano una realtà di vasi comunicanti in grado di arricchirsi vicendevolmente, oltre a rappresentare una sfida permanente per l’Italia perché sappia essere attrattiva”, ha ammonito Mattarella, prima di soffermarsi sul decreto legge recante la riforma recente sulla cittadinanza: provvedimento che – ha commentato – “ha suscitato attenzione e dibattito nelle comunità degli italiani”, “spaesamento”, lo ha definito la segretaria generale del Cgie, Maria Chiara Prodi. Per il Capo dello Stato “sarà certamente utile – e da seguire con attenzione – la riflessione che si aprirà sul tema nel vostro Consiglio in questa sessione, per favorire una meditata considerazione – ed eventualmente anche qualche riconsiderazione – dei temi che si sono aperti”.

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