Conclave: mons. Iannone, “discernimento, riservatezza e responsabilità”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Il Conclave non è un meccanismo, ma un atto di responsabilità collegiale”. Alla vigilia dell’ingresso dei cardinali nella Cappella Sistina, mons. Filippo Iannone, già prefetto del Dicastero per i testi legislativi, spiega in un’intervista al Sir le fasi dell’elezione del Papa: un processo regolato nei dettagli, segnato da discernimento, riservatezza e responsabilità. “Le Congregazioni non sono una votazione anticipata, ma un momento fondamentale per conoscersi meglio e riflettere insieme, in libertà”. Centrale è il segreto: “Per tutelare la libertà di parola e di coscienza. Quando si ha la certezza che quanto detto resterà riservato, ci si può esprimere senza condizionamenti”. Ogni comunicazione con l’esterno viene sospesa, i dispositivi ritirati, gli ambienti isolati. Le schede sono cartacee, scritte a mano, poi bruciate; anche gli appunti devono essere consegnati. I verbali sono sigillati e custoditi nell’archivio segreto. “La riservatezza è una condizione necessaria per garantire che il discernimento sia autentico e non influenzato da pressioni”. Sulla fumata: “È un segnale simbolico, immediato, comprensibile a tutti”. Il nuovo Papa è tale “dal momento dell’accettazione”, senza necessità di ratifica: “Da quell’istante è Pontefice a tutti gli effetti, con pienezza di giurisdizione e autorità”.

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