“Come Movimento cristiano lavoratori, non possiamo non porre attenzione alla scelta di questo nome da parte del successore di Pietro, diretta prosecuzione della linea tracciata da Papa Leone XIII. Quest’ultimo per primo osservò i problemi del lavoro operaio e della rivoluzione industriale e, oggi, a distanza di 134 anni dall’enciclica Rerum Novarum, la questione della dignità dei lavoratori tutti, del giusto compenso e della rivoluzione digitale, ritornano di estrema attualità anche nel nostro Paese”. Lo afferma Alfonso Luzzi, presidente di Movimento cristiano lavoratori (Mcl). “La scelta di questo nome, dunque, testimonia una rinnovata attenzione da parte della Chiesa nei confronti dei lavoratori di oggi e di domani e l’Mcl, che affonda le sue radici nella dottrina sociale della Chiesa di Leone XIII, guarda con orgoglio e gratitudine al programma del neoeletto Pontefice”, conclude Luzzi.