Leone XIV: Buonomo, “pronto a guidare la Chiesa universale affrontando le sfide odierne e invitando tutti a operare nel mondo per il dialogo e la pace”

“Il primo pensiero di tutti è andato a Leone XIII, il Papa della Rerum novarum, ma io preferisco risalire a Leone Magno che, disarmato ma deciso, affrontando le sfide del suo tempo, il V secolo, è riuscito a fermare Attila alle porte di Roma. Come Leone Magno allora, ieri, nel saluto che in poche ma dense frasi delinea il suo programma di pontificato, il Santo Padre si è rivelato un uomo pronto a guidare la Chiesa universale affrontando le sfide odierne e invitando tutti a operare nel mondo per il dialogo e la pace, attingendo forza dalla fede e dal Vangelo”. Lo afferma in un’intervista al Sir Vincenzo Buonomo, professore di diritto internazionale alla Pontificia Università Lateranense, commentando l’elezione di Leone XIV che definisce “il Pontefice al quale Dio ha pensato per noi in questa complessa fase storica”. Il nuovo Papa, spiega, tiene insieme “il nord e il sud del mondo” per quanto riguarda la sua formazione e la sua attività pastorale; tiene insieme la conoscenza del dritto, della matematica e della teologia; ha dimostrato capacità di visione e di “governo” a livello mondiale perché oltre ad essere stato vescovo della diocesi di Chiclayo, in Perù, ha ricoperto per due mandati l’incarico di priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Avendo inoltre guidato come prefetto il Dicastero per i vescovi ed essendo membro della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vatican, è anche uomo di Curia, ne conosce in modo approfondito il funzionamento e ne ha vissuto dall’interno le ultime riforme”. Insomma, “è un uomo ‘ad extra’ ma anche ‘ad intra’, perfettamente consapevole dei meccanismi con i quali avrà a che fare”.

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