“La figura del nuovo Pontefice è la figura di un pastore secondo il cuore di Dio; ed in uno scenario storico più ampio e complesso dei processi culturali, pastorali e politici in corso nella Chiesa cattolica ecco che un pastore con l’esperienza del nuovo Papa, è l’esperienza più vicina a noi missionari che abbiamo scelto di servire quella porzione di popolo di Dio affidatoci”. Lo dice al Sir don Pierluigi Vignola, responsabile della Missione Cattolica Italiana di Amburgo sottolineando che la Chiesa “comunità vivente di fratelli e sorelle che si amano nel nome del Signore, si è dotata — lungo la sua storia bimillenaria — di molteplici forme con cui esprimere la sua gratitudine spirituale e/o materiale nei confronti di coloro che, nel corso della loro vita cristiana, si sono distinti per il servizio gratuito e generoso a favore della Chiesa, oggi in modo particolare lo vediamo e lo riviviamo nella figura di Leone XIV”. Per il sacerdote lo “stile” e gli “orientamenti del nuovo Papa genereranno un radicale rinnovamento nell’interpretazione della teologia e nella stessa pastoralità della Chiesa da Lui guidata”. Con il “dialogo”, e quindi come base la “pace”, vuole “impostare il suo servizio apostolico sul dialogo tra Dio e l’uomo, coinvolgendo tutte le realtà della Chiesa”. “Ecco – spiega don Vignola – allora che conoscendo la sua spiritualità, le premesse fatte con il suo primo intervento, già si denotano le caratteristiche che sono possedute dal sacerdote – ed ora Pontefice – , ed ovviamente dai sacerdoti e da un sacerdote missionario come lo è stato lui e che sono: la centralità del mistero al Cristo; la Sacra Scrittura come anima del sapere teologico; la teologia dogmatica dai temi biblici, ai contributi dei Padri (orientali e occidentali), ai dogmi storici; l’approfondimento della dottrina; la teologia morale; il diritto canonico e la storia della Chiesa (secondo la costituzione dommatica Lumen Gentium); la liturgia (secondo le norme della costituzione Sacrosanctum Concilium)”.