
“Davanti alla crudeltà di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con un’anima e una dignità”. È uno dei passaggi centrali del messaggio pasquale letto da mons. Diego Ravelli, in cui Papa Francesco ha rivolto numerosi appelli per la pace. “Nessuna pace è possibile laddove non c’è libertà religiosa o dove non c’è libertà di pensiero e di parola”, ha ammonito. Ha chiesto il disarmo: “L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo”. E ha invocato: “La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche”. Francesco ha chiesto a chi ha responsabilità politiche “di non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse per aiutare i bisognosi, combattere la fame e promuovere lo sviluppo”. E ha lanciato un appello: “In quest’anno giubilare, la Pasqua sia occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici”.