
“Abbiamo attraversato la Porta Santa di questa basilica, segno del nostro andare incontro a Cristo che spalanca per tutti noi la porta del suo cuore e ci accoglie con il suo abbraccio misericordioso. Questa è la fonte della speranza certa, che non inganna e non delude”. Lo ha detto mons. Claudio Giuliodori durante la messa, in San Pietro, per il Giubileo del Policlinico Gemelli. Presenti, fra gli altri, il presidente della Fondazione Gemelli Daniele Franco e l’ad di Gemelli Isola Daniele Piacentini insieme a medici, infermieri, operatori sanitari, personale tecnico e amministrativo e loro familiari dei due ospedali collegati all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tutti insieme hanno attraversato la Porta Santa dopo il pellegrinaggio partito da piazza Pia guidato dall’assistente spirituale del Gemelli, don Nunzio Currao. “Siamo qui, anche noi, oggi, per ‘rianimare la speranza, per farla crescere nelle nostre famiglie e, soprattutto, per condividerla con coloro che sono affaticati e provati dalla vita”, ha detto Giuliodori. “La parola di Dio ci guida e ci accompagna in questo pellegrinaggio di speranza. Oggi il Vangelo ci ricorda che la speranza ha il volto dei bambini e si nutre della loro tenerezza. Gesù li abbraccia e li indica come modello da seguire”. Il Giubileo “è un tempo di rinnovamento che alla luce di questo insegnamento di Gesù potremmo definire ‘tempo per tornare bambini’, cioè per ricominciare e ritrovare la gioia, l’entusiasmo, la spontaneità della nostra infanzia, se non quella fisica certamente quella spirituale. La vita porta con sé tante incrostazioni e pesantezze, tra cui le più pericolose sono quelle causate dal peccato. Per questo con il Giubileo ci è data l’occasione per purificarci e per rinnovarci, per ritrovare la freschezza del battesimo, del nostro essere intimamente e profondamente uniti a Cristo”.