Rhinovirus, coronavirus, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, enterovirus e virus respiratorio sinciziale (Rsv) sono i principali responsabili delle malattie respiratorie stagionali. Lo scorso anno, oltre 16 milioni di italiani sono stati colpiti da sindromi influenzali e parainfluenzali, con un terzo dei casi riguardanti i minori. Per la stagione 2025-26, si prevede una forte circolazione dei virus A/H3N2 e B/Victoria, con un impatto significativo sui bambini: oltre 5 milioni potrebbero finire a letto. Al Pronto soccorso dell’Ospedale Bambino Gesù si stimano più di 10mila accessi, già anticipati di due settimane rispetto all’anno precedente. I ricoveri in terapia intensiva per infezioni respiratorie acute sono dimezzati rispetto alla stagione 2023-24, grazie all’introduzione degli anticorpi monoclonali contro l’Rsv. Durante la stagione 2024-25, si sono registrati 1.378 ricoveri, di cui 49 in rianimazione, contro i 98 dell’anno precedente.
“È fondamentale mantenere alta l’attenzione”, sottolinea il professor Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale, malattie infettive e Dea I e II livello del Bambino Gesù. Evitare ambienti affollati, rispettare le norme igieniche e vaccinare i bambini contro l’influenza sono misure chiave. I picchi stagionali variano: l’influenza tra dicembre e febbraio, la bronchiolite da novembre a marzo, mentre i virus parainfluenzali di tipo 3 colpiscono in primavera ed estate.
Lavarsi spesso le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce ed evitare i contatti con persone sintomatiche restano le prime regole di prevenzione. La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per bambini dai 6 mesi ai 7 anni, soggetti fragili, donne in gravidanza e over 60. Disponibili anche anticorpi monoclonali per i lattanti e un vaccino Rsv per le gestanti.