Cooperazione e coordinamento internazionale tra le forze dell’ordine, le autorità giudiziarie e i partner internazionali sono centrali nella lotta al traffico di migranti, così come è necessario rispettare gli standard dei diritti umani in tutte le azioni volte a contrastarlo. È il messaggio che arriva dalla terza Conferenza internazionale sul traffico di migranti che si è conclusa oggi a Strasburgo e che ha fatto incontrare alti funzionari, procuratori, responsabili politici ed esperti di organizzazioni internazionali e della società civile. A convocare l’incontro, il Comitato per i problemi di criminalità del Consiglio d’Europa (Cdpc) e dalla Divisione per le migrazioni e i rifugiati (Dmr). Da Michael O’Flaherty, commissario per i Diritti umani dell’istituzione europea, l’invito a impegnarsi per garantire che le considerazioni sui diritti umani rimangano centrali: a rischio sono invece i controlli delle frontiere operati da terzi, come negativa è la “criminalizzazione dell’attività umanitaria, una pratica che deve cessare”. Dal commissario un rinnovato appello ad ampliare percorsi di migrazione sicuri e legali, “il modo migliore per ottenere una significativa riduzione della migrazione irregolare”. In preparazione è una Raccomandazione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sulla dissuasione e la lotta al traffico di migranti: ne ha parlato anche Gianluca Esposito, direttore generale per i Diritti umani e lo stato di diritto del Consiglio d’Europa, incoraggiando gli Stati membri a “sfruttare appieno la solida architettura giuridica dell’Organizzazione per contrastare il traffico di migranti.