La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) ha diffuso ieri una nota, riaffermando la sua posizione irremovibile in difesa della vita umana “in tutte le sue fasi – dal concepimento fino alla sua fine naturale”, in seguito a due importanti sentenze che, secondo la Presidenza della Cnbb, hanno suscitato “legittima preoccupazione e riflessione etica in tutto il Paese”. La prima riguarda le Adpf 989 e 1207, che trattano della possibilità per infermieri e tecnici infermieri di eseguire procedure di aborto, nei casi già previsti dalla legge, attraverso la somministrazione di farmaci abortivi. La Cnbb esprime apprezzamento per la “sensibilità e l’impegno per la vita” dei professionisti dell’assistenza infermieristica, sottolineando che “prendersi cura è l’essenza di questa nobile professione” e che “trasformare la cura in strumento di eliminazione della vita innocente è contrario al senso profondo della missione di chi promuove la salute”.
Nella nota, la Presidenza della Cnbb riconosce anche come “un passo importante in difesa dell’etica professionale, della sicurezza giuridica e del rispetto della vita umana” la decisione del Supremo tribunale federale (Stf), che nel corso del fine settimana ha formato la maggioranza per annullare l’ordinanza provvisoria che permetteva tale pratica a questi professionisti. D’altra parte, l’episcopato ha manifestato attenzione all’andamento dell’Adpf 442, che propone la depenalizzazione dell’aborto fino alla 12ª settimana di gestazione. La Conferenza ha considerato “inspiegabile e inedito” tale iter giudiziario, sottolineando che il tema dell’aborto “non può essere ridotto a un problema di salute pubblica”.