Editoria: a trent’anni dall’assassinio del premier israeliano Rabin, un libro di Adam Smulevich “E sceglierai la vita”

“Tre spari contro la pace”. Così Adam Smulevich, giornalista e autore attento alle memorie collettive, apre il suo nuovo libro “E sceglierai la vita” (Edizioni Minerva), dedicato a Yitzhak Rabin, primo ministro israeliano assassinato il 4 novembre 1995 a Tel Aviv da un giovane estremista. A trent’anni da quel giorno, mentre un fragile vento di speranza torna a soffiare sul Medio Oriente, Smulevich propone un viaggio narrativo e civile tra le strade percorse da Rabin, intrecciando reportage, interviste, memorie e riflessioni. Il libro non è una biografia tradizionale, ma un mosaico di voci e testimonianze che restituiscono la complessità di un’eredità politica e umana ancora viva. Il percorso parte dal cimitero nazionale sul monte Herzl, a Gerusalemme – Bet Ha-Chaim, “casa della vita” – dove Rabin riposa accanto alla moglie Leah. Da lì si snoda un racconto che attraversa luoghi, comunità, famiglie, e che mette al centro la possibilità di una convivenza, anche nel dolore. Tra le voci raccolte nel libro, quella di Dalia Rabin, figlia del premier, che racconta il peso e l’orgoglio di quel padre; Tsvia Peres Walden, figlia di Shimon Peres, che rilancia la “pragmatica utopia” del dialogo; Robi Damelin e le madri israeliane e palestinesi che hanno perso i figli e scelto la via della riconciliazione. E ancora, le testimonianze di chi invita a superare il mito del martirio e a costruire una leadership capace di dare speranza concreta al popolo palestinese. Adam Smulevich, nato a Firenze nel 1985, è giornalista professionista e lavora nella redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Con Minerva ha già pubblicato A futura memoria (con Massimiliano Castellani), Il gioco più bello del mondo e Israele. Tra abisso e speranza.

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