Diocesi: Grosseto, firmato il protocollo del Progetto “Abitare la notte”. Una rete solidale di sei realtà per chi è senza casa o vive ai margini

(Foto diocesi di Grosseto)

È stato sottoscritto oggi, presso la Curia diocesana di Grosseto, il protocollo d’intesa del Progetto “Abitare la notte”, iniziativa attiva dal 2023 che intende offrire sostegno, vicinanza e servizi concreti a chi vive senza una casa o ai margini della società. L’accordo coinvolge sei realtà del territorio: Caritas diocesana, Isaia Sociale, Cisom (Ordine di Malta), Arciconfraternita Misericordia, Associazione L’Altra Città, e Azione Cattolica diocesana. Il progetto è animato da circa 50 volontari, che dal lunedì al venerdì partono dalla mensa Caritas per raggiungere 18 zone della città, portando pasti caldi, acqua, vestiti, indumenti intimi, coperte, scarpe e tutto ciò che può servire, oltre a offrire ascolto e relazione.
Nel 2024 sono stati distribuiti 4.538 pasti, mentre nei soli primi sei mesi del 2025 sono già 3.455 pasti consegnati. In media, ogni sera si incontrano circa 30 persone.
“Questa rete di carità – ha affermato mons. Bernardino Giordano, vescovo di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello – è il modo in cui la nostra Chiesa sceglie di abitare la notte nella nostra città. Con questo protocollo, rafforziamo l’impegno comune, perché la speranza possa tornare ad abitare anche i luoghi più dimenticati”. “Con ‘Abitare la notte’ non offriamo solo cose materiali, ma presenza, ascolto e legami umani – ha sottolineato don Enzo Capitani, direttore di Caritas diocesana –. Siamo consapevoli che la strada è un luogo durissimo, ma crediamo che possa essere anche un luogo di incontro e di cura. Questo progetto nasce da un desiderio comune: esserci, insieme, in modo stabile e concreto”.
Il protocollo prevede una serie di impegni condivisi tra le organizzazioni aderenti. Le realtà coinvolte, pur mantenendo ciascuna la propria identità e specificità, si sono accordate per collaborare in modo stabile al fine di garantire un servizio continuo, efficace e coordinato a beneficio delle persone più fragili. Per garantire un migliore coordinamento delle attività, sarà istituito un gruppo di lavoro congiunto, composto dai referenti delle varie realtà, che si riunirà regolarmente e avrà il compito di monitorare l’andamento del progetto e di nominarne un coordinatore. Un’attenzione particolare – viene evidenziato – sarà riservata anche alla formazione dei volontari, attraverso momenti condivisi e l’organizzazione di esercitazioni, lezioni teoriche e simulate, avvalendosi di strutture, ambienti e figure qualificate.
Il protocollo, entrato ufficialmente in vigore con la firma odierna, avrà durata annuale, con rinnovo tacito, salvo disdetta, e sarà oggetto di una verifica periodica per valutare i risultati raggiunti e definire gli obiettivi per l’anno successivo.

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