Incidente sul lavoro nel casertano: Anmil, “morire a 19 anni è un fallimento della società”

“È il secondo infortunio mortale sul lavoro in meno di un mese nella stessa azienda del casertano, la ditta Frigo Caserta di Gricignano d’Aversa (Ce), quello che ha coinvolto lo scorso 10 gennaio Patrizio Spasiano, tirocinante da 3 mesi e senza esperienza, a causa di una fuga di ammoniaca da uno dei serbatoi in manutenzione, che ha fatto seguito a quello che ha visto morire, il 31 dicembre, schiacciato da un muletto, Pompeo Mazzacapo, dipendente di 39 anni”. A sottolinearlo, oggi in una nota, è l’Anmil.
“Giuseppe Lenoci, Giuliano De Seta e Lorenzo Parelli, le tre giovani vite sprecate nell’alternanza scuola-lavoro un paio d’anni fa, sono solo alcuni esempi di ragazzi morti sul lavoro durante uno stage, ma il loro sacrificio non è stato sufficiente perché simili tragedie non si ripetessero più e che ci vedono oggi piangere un altro giovane assieme al suo futuro e ai suoi sogni”, aggiunge l’Anmil.
“Sarebbe potuto essere mio figlio, il figlio di molti di noi, ed è morto sul lavoro a soli 19 anni. Siamo vicini alla famiglia di Patrizio Spasiano in questo momento di dolore. Ogni morte sul lavoro è un fallimento per l’intera società, una perdita che non deve mai essere dimenticata. Ci batteremo affinché vengano presi provvedimenti concreti per migliorare le condizioni di lavoro e prevenire altre tragedie. Nessuna vita dovrebbe finire a causa del lavoro e nessuna famiglia dovrebbe provare questo dolore. Una vita interrotta troppo presto e gli innumerevoli ulteriori risvolti di una vicenda, l’ennesima, che ci dimostra il costo dell’insicurezza sul lavoro”, dichiara il presidente nazionale dell’Anmil, Emidio Deandri.
Secondo gli ultimi Open data Inail relativi al periodo gennaio-novembre 2024, nel 2024 sono stati denunciate 1.000 morti sul lavoro con un incremento del 3,3% rispetto alle 968 denunciate nel 2023, 543.039 infortuni sul lavoro rispetto ai 542.568 del 2023 (con un aumento del 0,1%) e anche le malattie professionali hanno registrato un forte aumento passando dalle 67.094 del 2023 alle 81.671 del 2024 (+21,7%).
“Queste ulteriori morti sul lavoro – afferma il presidente dell’Anmil di Caserta, Aldo Di Biase – sono un vero e proprio fallimento per una società che risulta precaria e che non riesce a proteggere i propri giovani e con essi il proprio futuro, per una scuola che è costretta a formare gli studenti in luoghi pericolosi e per un mondo produttivo che continua a mietere vittime”.

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