“Chi, per far valere diritti altrui e contestare forme di razzismo, esercita violenza calpestando altri diritti, incendiando piazze e attaccando una sinagoga, si muove di fatto per destabilizzare legalità e democrazia”. È quanto hanno scritto ieri in una nota congiunta la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e il presidente della Comunità ebraica di Bologna, Daniele De Paz, a seguito dell’attacchi vandalici contro la Sinagoga durante gli scontri al corteo per Ramy Elgaml. “Ogni forma di estremismo – scrivono i rappresentanti delle comunità ebraiche – punta a mettere in discussione l’impegno per una convivenza civile che difendiamo ogni giorno. La difesa dei luoghi ebraici e delle libertà religiose non è una concessione agli ebrei: è un problema che riguarda la democrazia italiana e sono gli italiani a dover respingere chi si pone fuori dal contesto democratico”. “Per tutelare l’ordine pubblico nella propria città e lo Stato di diritto non bastano espressioni di vicinanza del giorno dopo come quelle del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Serve una totale e sincera coerenza, che invochiamo da mesi e che invece è risultata mancante e sorda alle istanze delle Comunità ebraiche, dinanzi al crescente dilagare di odio antiebraico. Questo precedente preoccupa molto anche in vista del 27 gennaio, Giorno della memoria, per quanto essa verrà calpestata e sostituita con esplicitazioni di odio, violenza e distorsione. Alle Forze dell’ordine e agli agenti impegnati in prima persona la totale vicinanza e solidarietà di tutte le Comunità ebraiche in Italia”.