Povertà sanitarie: Anelli (Fnomceo), “sconfitta per Paese. Ssn sia strumento di giustizia”. Mandelli (Fofi), “faremo nostra parte ma risposte non solo da professionisti”.

Foto Giovanna Pasqualin/SIR

“Chi è costretto per motivi economici a rinunciare a curarsi rappresenta una sconfitta per il nostro Paese. Come dice Papa Francesco il ‘Servizio sanitario nazionale è uno strumento di giustizia e pace’. Quindi, dobbiamo valorizzare questo patrimonio, fatto anche e soprattutto delle straordinarie competenze delle professioni sanitarie e socio-sanitarie. Nostro impegno è lavorare per contrastare le povertà sanitarie e per sostenere il Ssn quale strumento di unità e coesione sociale”. Così Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, intervenuto in videocollegamento alla presentazione oggi a Roma del convegno “Le povertà sanitarie in Italia” in programma il 10 maggio a Verona, prima tappa dei tre eventi promossi dalla Cei, con le 11 Federazioni e i Consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie, in avvicinamento al Giubileo della sanità del 2025. “Un tema non solo economico, ma sociale”, ha osservato Andrea Mandelli, presidente Fofi (Federazione ordini dei farmacisti italiani), assicurando l’impegno della Federazione nel cammino avviato oggi dalla Cei. Mandelli ha ricordato l’abnegazione dei farmacisti durante la pandemia di Covid-19 e ha richiamato l’adesione, ogni anno, alla raccolta del farmaco promossa dal Banco farmaceutico quando “25mila farmacisti si mobilitano creando un’autentica rete solidale”. “In farmacia – ha detto – chi è emarginato e non ha nulla può trovare quel sostegno che non è del tutto risolutivo ma esprime la nostra vicinanza e disponibilità”. Contro le povertà sanitarie, ha concluso, “non sarà facile trovare risposte che non possono venire solo dai professionisti, ma vogliamo fare la nostra parte”.

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